Café de la Paix Circolo Arci
✹ MO’ VE O BUCO STO MONDIALE
Calcio e geopolitica. Sport e libri. Storie e birrette.
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✹ Menelique #7, sport e corporeità
Venerdì 2 dicembre
ore 18.30 presso Cafè de la Paix
✹ Flavio Pintarelli e Matteo Cresti dialogano con Simone Casciano
A pensarci bene, molte di queste discipline non sono sport: il wrestling è uno spettacolo acrobatico che nasce in ambito circense, il bodybuilding è un’esibizione muscolare che segue a uno stile di vita rigoroso, il taekwondo è un’arte marziale millenaria, lo yoga una pratica meditativa e la morra sarda un gioco popolare. È complicato definire che cosa è uno sport e che cosa non lo è, soprattutto se dubitiamo del necessario coinvolgimento della competizione, della dipendenza da istituzioni che ne definiscono le regole, o addirittura della centralità dell’attività motoria (gli sport digitali sono sport?). Ma se è complesso capire che cos’è uno sport, è facile notare il carattere peculiare dell’editoria sportiva: l’individuo e la sua esaltazione. Anche (soprattutto!) quando si ha a che fare con sport di squadra.
Fai un test: prendi un qualsiasi quotidiano o settimanale sportivo e guarda i titoli, sfoglia quell’indice o leggi qualche occhiello e le prime parole dell’attacco di un articolo scelto a caso. Nove pezzi su dieci riguardano un campione e le sue imprese sportive, oppure un allenatore di successo e la sua strategia, o magari un manager e il suo potere. Visto che l’editoria sportiva, oltre a essere una cosa da uomini, è più individualista di un elenco telefonico, abbiamo deciso di seguire una linea editoriale che potesse allontanarsi da queste coordinate, concentrandoci sugli elementi sociali, politici e culturali che riguardano diverse discipline, così come su sport poco conosciuti in Italia, o sulle corporeità coinvolte nel mondo sportivo e sulle loro rappresentazioni.
✹ MO’ VE O BUCO STO MONDIALE
Calcio e geopolitica. Sport e libri. Storie e birrette.
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✹ Rivali, sfide leggendarie che hanno cambiato lo sport – AA.VV. (Einaudi editore)
Venerdì 2 dicembre
ore 17.30 presso Cafè de la Paix
✹ Alcuni autori e autrici dialogano con Carlo Martinelli
Anche lo sport, come la storia, celebra spesso i vincitori, dimenticando non solo gli sconfitti, ma anche quanto la competizione sia necessaria per raggiungere livelli di eccellenza impensabili in solitudine. La rivalità è un tipo di rapporto che può prendere sfumature diverse, ognuna interessante: può essere tossica, quando finisce per avvelenare uno dei due sfidanti, oppure virtuosa, quando porta entrambi i protagonisti a superare i propri limiti.
Attraverso stili letterari diversi vivremo, tra gli altri, lo scontro monumentale tra Muhammad Ali e Joe Frazier, che hanno passato 41 riprese insieme sul ring, in una delle trilogie piú famose e cruente nella storia della boxe; la gara a chi scendeva piú in profondità negli abissi marini tra Enzo Maiorca e Jacques Mayol, esponenti di due modi molto diversi di vivere il mare e di stare al mondo; il confronto tra Kobe Bryant e Michael Jordan, i quali rimarranno legati da una rivalità nata come spirito di emulazione (per Kobe) e come difesa del proprio status (per MJ); le sfide durante gli anni Settanta tra Nadia Comăneci e Nellie Kim, che in uno scenario piú ampio hanno rappresentato il contrasto tra la potenza della ginnastica sovietica e le ambizioni del regime di Nicolae Ceauşescu in Romania.
Che siano vissute in modo tragico o come stimolo a migliorarsi, le storie raccontate in questo volume sono diventate l’archetipo di altre rivalità, presenti e future, e ancora a distanza di anni non hanno smesso di emozionare.
